Kadhim Jihad Hassan è nato nel sud dell’Iraq nel 1955. Poeta, saggista e traduttore, è Professore Incaricato presso il Dipartimento degli Studi Arabi dell’INALCO (Istituto Nazionale delle Lingue e delle Civiltà Orientali) di Parigi. Al suo attivo ha numerose pubblicazioni di saggi e raccolte poetiche in arabo e in francese. Tra le sue traduzioni in arabo, ricordiamo: La Divina Commedia di Dante, Le Opere poetiche di Arthur Rimbaud, Le poesie francesi di Rainer Maria Rilke, e svariati scritti filosofici di Gilles Deleuze e di Jacques Derrida.
Ha tenuto queste liriche nel cassetto per tantissimi anni, dopo aver pubblicato in arabo altre opere e in francese una prima raccolta Chants de la folie de l’Être et autre poèmes presso le edizioni Tarabuste, ricevendone grandi riconoscimenti. Tuttavia, per una specie di sentimento di perfezione che lo contraddistingue, ha preferito procrastinare la pubblicazione di Migrazioni e di altre sue liriche, che sono state poi tradotte dall’arabo al francese da uno degli specialisti, piú importanti di Francia, lo storico e arabista André Miquel. Rimandare, malgrado l’avallo dei suoi primi lettori che sono stati Philippe Jaccottet, Pierre Oster e Jacques Lacarrière …
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Il poeta siede al suo tavolo
E appena traccia una parola sulla pagina bianca
Il fervore di una folla di popoli
Scorre e accorre nelle sue vene.
Il poeta si siede davanti al foglio
E dalla sua penna che è anche il suo cuore cadono
Piogge che inaugurano sempre
Delle terre rimaste nude malgrado gli abitanti
Spazio senza nome
Che aspetta la venuta del poeta per dirgli:
Tu sarai!
Il poeta si siede, solo, davanti al poema.