Chiedere all’attimo di divaricarsi – un estremo tentativo, forse, di sciogliere l’enigma del tempo – è come sfidare l’impossibile. Ma la poesia di Gilberto Isella non è nuova a sfide del genere. Essa si è assegnata infatti, fin dalle prime prove, il compito di investigare sia le zone oscure dell’esistente che il meccanismo di un cosmo mal disposto a manifestare il proprio senso primordiale. Senza lasciarsi sedurre dalle sirene del nichilismo – al contrario ponendo in risalto, sebbene in modo problematico, il bisogno di trascendenza – Isella indaga la precarietà del vivere in un mondo sempre più scoordinato e in degrado, cosí come i limiti di una ratio compiaciuta di sé e totalizzante. Il consueto appello all’allegoria e alle risorse dell’immaginario gli consente di scongiurare i fantasmi dell’indicibile. Ma spunti gli sono offerti anche dal potenziale poetico e gnoseologico racchiuso nelle nuove tecnologie, intorno alle quali egli ricama una fenomenologia di tessere e intervalli del tutto personale.
Gilberto Isella è poeta, critico letterario, autore teatrale e traduttore. Ha insegnato italiano al Liceo Cantonale di Lugano e alla Scuola Universitaria Professionale della Svizzera italiana. Collabora con il sito online “L’osservatore” e con diversi periodici. È stato cofondatore, nel 1979, della rivista svizzero-italiana di cultura “Bloc notes”. Al suo attivo numerosi studi su scrittori del passato e contemporanei, pubblicati in riviste, miscellanee e blog. Ha tradotto dal francese opere di Charles Racine, Jacques Dupin e Bernard Vargaftig. È autore di numerose raccolte poetiche, tra le quali Arepo 2018, Criptocorsie, 2021, Terre sotto vuoto, 2024 e Iper Spleen, 2024. Suoi sono anche il racconto-saggio Engadina, 2019 e La furia dell’angelo, sei racconti, 2023. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti in Svizzera e Italia. Nel 2024 gli è stato conferito il Premio “Franco Loi-PontedilegnoPoesia” alla carriera.