“L’attualità culturale e sociale di Stanze d’inverno risiede anche nella consapevolezza ecologica che Eleonora Bellini esprime assumendo una prospettiva sistemica di luogo e d’ambiente, nel suo dare ospitalità testuale al paesaggio e alla natura e nel dare voce alle creature non umane. (…) L’intera raccolta si presenta, pur nella grande varietà tematica e stilistica dei testi, come un’assidua meditazione sul tempo ingrediente, sulla diacronia che ci condanna alla deiezione esistenziale, mettendo in evidenza i caratteri negativi della finitezza umana. (…) Per Eleonora Bellini la poesia è una forma privilegiata di conoscenza (“S’affaccia un verso / e spacca / la tenebra compatta”) e la conferma è nell’iterazione della forma verbale Sai nei due componimenti di Poesia, dove (affermando che la poesia “è zolla di terra / offerta al sole e all’uragano”) si dichiara fedele seguace di John Keats nella convinzione che la poesia debba nascere con la naturalezza di una pianta.” (dalla nota di Alfredo Luzi) Eleonora Bellini, bibliotecaria di lungo corso, scrittrice e traduttrice, vive nel Piemonte Orientale. Per la sua biblioteca ha ideato e curato, negli anni, progetti di invito alla lettura, mostre d’arte, didattiche e documentarie, itinerari multiculturali tra i libri, incontri con scrittori. Componente di giuria di concorsi letterari, collabora a periodici e riviste. ____________________________ Quando il pestilente HUB spense le luci, ————————————————– Premio Internazionale “Léopold Sédar Senghor” 2022 |
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Stanze d’inverno e altre poesie
di Eleonora Bellini
con una nota di Alfredo Luzi
pp. 176
Collezione di poesia “Tabula”
Anno di pubblicazione: 2021