Una piccola e raffinata galleria di ritratti di persone non reali, suggerita da incontri, conversazioni, frequentazioni. Confrontate con l’inevitabilità della morte, destinate a lasciare comunque qualche cosa dietro di sé, che sia un dono o un intercalare, una visione privata o una parola soltanto, queste persone riescono ad andare oltre la loro prevedibile fine. Il tempo chiuso del titolo ha forse a che fare anche con il particolare momento che abbiamo vissuto durante il lock-down, ma è pure una sorta di confine che risulta necessario a bloccare un ricordo, a mettere a fuoco un vólto, a circoscrivere un pensiero, per farne materia di memoria viva e presente.
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Saremo nuove vite
insetti perditempo
a impollinare il mondo
a prepararlo a un nuovo giorno
fatto di luce e di brusío.
Saremo forza e conoscenza
e, quel che piú conta,
sconfiggeremo la nostra vecchia immagine di dio.