“Possiamo osare scrivere di felicità?
Chi osa parlare di felicità in senso pieno parla dal limite. Dalla frontiera. Da una radicale apertura all’azzardo del fuori come da un totale affidamento al sentire dell’interezza. E noi, come potremmo piú semplicemente succhiarne, nutrirne la linfa? La felicità non ci è promessa. Promessa è invece la nostra duplice pagina a pieni e vuoti, carta in bianco e resti al macero, grana di fulgori e margini che lacerano.”
Laura Caccia, laureata in filosofia presso l’Università agli studi di Torino, con una tesi di estetica, relatore Prof. Gianni Vattimo, segue il laboratorio d’arte di Varallo Sesia con il Maestro Lino Tosi e si dedica per diversi anni alla pittura. Il passaggio alla poesia avviene con Asintoti (Opera prima, Anterem – Cierre grafica, 2004). Nel 2012 si aggiudica il Premio “Lorenzo Montano” per la raccolta inedita con D’altro canto (Anterem edizioni, 2012). Fa parte del Comitato di lettura di Anterem Edizioni, con la direzione di Ranieri Teti, e della giuria del Premio di poesia e prosa “Lorenzo Montano”, ed è nella redazione della rivista “Osiris”, diretta da Andrea e Robert Moorhead, con sede a Greenfield, Massachusetts, USA. Vive a Borgosesia, in provincia di Vercelli.
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su questi fogli di casa
un margine per
i corpi abbracciati al finito
tra granelli di folla
la pietà a mano armata
nei territori gremiti
da mille entrate mille
uscite lungo
i varchi che squarcia
a diaspora
ancora troppo a confonderci – questa casa archetipo
è debole – la sua nota in principio in controtempo
– scrive l’alba con la sera – prende tempo dalla
primavera in anticipo