Un canzoniere (diario-epistolario, apologia di una trama amorosa) e un “poemetto di monologhi” (che annulla invece ogni armonia): ecco il bifrontismo messo in scena da questi “Canti”, terzo capitolo, dopo Il boomerang non torna (2003) e Orizzonti della clessidra distesa (2005), di una tetralogia degli oggetti anomali.
———————————————————-
Menzione d’Onore al Premio “Lorenzo Montano” 2009