Fausto Maria Pico ci ha lasciato all’inizio della primavera del 2021. Un poeta, un amico di lunga data alla continua ricerca del senso e della luce della poesia. Ma la sua voce non ci lascia: la voce dei suoi scritti, attraverso i suoi libri, è e sarà cordiale complice di chi sa ancora interrogarsi e stupirsi nel luogo visionario senza tempo che si manifesta soltanto attraverso la parola poetica. Per questo il Tempo di Fausto ora è sempre soltanto Presente.
Negli anni, molte le sue pubblicazioni con Book Editore. Il suo ultimo libro, Dalla torre di Babele, era in lavorazione quando Fausto è mancato. Continuiamo a dialogare con lui ricordando la poesia eponima della raccolta, nell’eco di ciò che diceva Pound: “soltanto ciò che ami veramente resta e non ti sarà strappato, soltanto ciò che veramente ami è la tua eredità”.
Fingo d’inerpicarmi
fra le rovine sparse
della torre di Babele
Un angelo smagrito m’avverte:
“Non fu un Dio se mai ci fu
che la distrusse
ma il lento rosicare delle lingue
donate all’uomo a sua insaputa
dal Caos per divenire
lui il Cosmo”
Il piccolo furfante -osservo-
allunga ancóra
le rapinose sue manine
sulla borsa del Caso
E l’inebria inconsapevole
del creato la rovina
Fausto Maria Pico