A quasi vent’anni dalla pubblicazione di Rifugi provvisori (Premio “Montale” nel 1994), Alessandro Quattrone volge qui lo sguardo verso un orizzonte in cui il tempo e i sentimenti si incontrano al centro della conoscenza esistenziale, perché l’esperienza della lontananza – dagli altri e dalle cose – fa parte della nostra vita quotidiana. Ma che cos’è la lontananza? Quante facce ha? Quante sfumature? E quali dimensioni? Forse la poesia, se non può dare risposte precise, può comunque essere un mezzo per compiere escursioni nei suoi territori.
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In piazza resta l’eco
di un’estate fuggita.
Si posa sulle labbra
il dito del tempo
e non è una parola
e nemmeno un bacio
quel che muore.
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3° classificato Premio “Mario Luzi” 2014
2° classificato Premio “Pontedilegno” 2014
3° classificato Premio “Antica Badia di San Savino” 2014
Finalista al Premio Int. “Marineo” 2014
Vincitore del Premio Nazionale di Poesia “Caput Gauri” 2015
2° Premio al Premio Internazionale di Poesia “Borgo di Alberona” 2016″