È noto il parallelo Ariosto-Machiavelli, su cui si sono soffermatiti varî studiosi, da De Sanctis a Croce, da Ridolfi a Caretti. Mario Roffi mette a confronto diverse disquisizioni per cercare di comprendere e motivare come mai l’Ariosto non abbia mai citato, nelle diverse edizioni de L’Orlando furioso, il Machiavelli, nonostante le esplicite richieste dello stesso. Un silenzio piú che eloquente, come dimostra questo raffinato piccolo/grande saggio.
Mario Roffi (1912-1995), docente, scrittore, saggista, traduttore di Keats e Senghor, è stato Senatore della Repubblica per tre Legislature ed instancabile promotore culturale in Italia e all’estero.