Giardini ospitali è un saggio critico che tende alla mèta della possessione poetica, quale mezzo artigianale, umile e raffinato a un tempo, per rendere al meglio, nella trasposizione da lingua a lingua, alcuni momenti privilegiati di un celebre corpus ottocentesco: i Rougon-Macquart di Émile Zola. Vera e propria miniera a cielo aperto, il ciclo zoliano offre inesauste occasioni di realismo fantastico e di situazioni narrative, in cui la passione per la scienza lievita in generosa sapienza simbolica.