Parola e immagine. Connubio felice di voci parallele che tuttavia s’incontrano e convergono su oggetti comuni. Ne è consapevole Paola Reale che ritorna con una nuova raccolta dal titolo dolce e suggestivo e offre al lettore il duplice vólto della sua creatività. Fin dalle raccolte precedenti la forza evocatrice della sua parola poetica crea immagini immediate: il pensiero le vede come da palpebre chiuse. E in queste pagine ciò che l’obbiettivo ha còlto parla con voce senza suono. È poesia muta.
Ogni volta Paola accosta le due forme espressive in figure congruenti: una è specchio dell’altra.
Passa la luna / fra le trine / degli alberi … A questa espressione delicata s’accompagna un “notturno”, una luna colma, chiaroscuri d’ombre e di luci.
E ancora: Occhi di sole / fra i portici / deserti … Ed ecco tra le colonne, lame di sole che tagliano violente il buio della scena.
Prevale nell’intera raccolta l’attenzione amorosa per il paesaggio. Spiagge e catene montuose, ma soprattutto paesaggi di casa nostra: fronde e greti, stese di grano e colli ondosi, terrazzi invasi dai rampicanti.
Con dolce complicità la parola e il colore ci raccontano di luoghi amati, luoghi dell’anima. (Antonia Gaita)