Costituita da una scelta di poesie in parte accantonate, in parte rimaste per molto tempo in stato di abbozzo fra il 1999 e il 2014, La provincia dei cani mostra al lettore un’opera che, nel succedersi delle sezioni omogenee per argomento, risulta tanto compatta quanto capace di spaziare entro diversi orizzonti estetici. Tra raffinate incursioni dialettali e sguardi indagatori nelle vicende del quotidiano, la fascinosa musicalità della parola poetica di Gian Citton sorveglia ogni pensiero senza essere mai didascalica, ma invece fortemente riflessiva anche con “certe coloriture dove cinismo e ironia tentano guizzi di irrisione e di disprezzo per ciò che ci accorgiamo d’avere ormai perduto o sprecato”.

Gian Citton è nato e vive a Feltre (Belluno) dove ha insegnato dal 1961 al 1998 nelle Scuole Medie e Superiori. In seguito ha guidato per alcuni anni i corsi di formazione SSIS presso l’Università di Trento. A partire dal 1998 ha pubblicato diversi libri di poesia sia in lingua sia in dialetto, con cui ha ricevuto significativi riscontri critici e importanti riconoscimenti letterari.

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Questa al tramonto è la veglia dei cani.
S’anima il prato di latrati vaganti
(piccole e medie taglie) e proprietari anziani
col bastardino inquieto che gli sguscia
tra le gambe, che cerca anfratti ad usta
o le terga della femmina in afrore:
salta, abballotta e guàiola ai rabbuffi.
Chi lascia al fischio libera la bestia
e l’incita alla corsa, vigila a buffe zuffe
o, all’abbaio, d’intesa lancia a riporto stecchi.

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Premio Letterario “CASENTINO” 2016
Premio Internazionale di Poesia “BORGO DI ALBERONA” 2016