Dopo E-marginati (2017), opera densa e riflessiva, potente e delicata, Anna Maria Guidi porge all’ascolto dei suoi lettori un lavoro poetico che, nella sicura originalità della sua scrittura, conferma il tratto del “dolore” come misura estrema dell’uomo, come domanda evangelica di Cristo al padre (Eli, Eli, …). Un libro da leggere intero, con le figure fra il vero e l’irreale, e Dio che c’è e non c’è, ma a cui si affida la mano come a un Padre per essere condotti in un mondo sconosciuto.
Anna Maria Guidi è nata e vive a Firenze. È stata responsabile per 30 anni del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Firenze. Ha pubblicato lavori scientifici e diversi libri di poesia.
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Militante costumanza
in questo recinto di serpi
lo scandalo dell’indifferenza
di chi ha dure squame
che impediscono i lividi
e cuore a pel di stomaco
per restare a guardare lo spettacolo
senza -pavidi e ignavi-
ostare né osare.