Da tanto non vedevo

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di Edgardo Marani

a cura di Francesco Marani

Prefazione di Giorgio Bàrberi Squarotti

pp. 176

Collana Minerva – Poesia

Anno di pubblicazione: 2002

ISBN: 9788872324301 Categoria: Autori:

Edgardo Marani, un poeta da uccidere e dimenticare

da “Effemeridi del giorno”, di Amerino Griffini

Romanziere e raffinato poeta, Edgardo Marani, è stato definito “il García Lorca padano” e considerato da taluni critici uno scrittore di capolavori condannato al silenzio come Guido Morselli. Era nato a Fabbrico nel 1892. Studi liceali a Reggio Emilia, poi Facoltà di Giurisprudenza a Modena. Aveva combattuto nella Prima guerra mondiale con il grado di Tenente guadagnandosi decorazioni al valore ma soprattutto con l’esperienza drammatica del fronte, tra fango e sangue, assieme a soldati gettati nella tragedia. Ritornato nel suo paese aveva partecipato alla fondazione del locale Fascio di combattimento. Dal 1924 al 1927 era stato consigliere provinciale a Reggio Emilia e poi Segretario Federale del PNF in città, ricoprendo l’incarico sempre con moderazione e scontrandosi semmai con i “duri” locali del partito. La sua attività politica e sociale ruotò in particolare attorno ai problemi dei braccianti emiliani.
Nel 1930 lasciò l’attività politica diretta nonostante gli fossero offerte importanti cariche pubbliche. Preferì dedicarsi ad un altro sacro fuoco, quello della poesia.

Nel 1935 l’editore Cappelli pubblicò la sua prima raccolta di versi (Cadente anno); una seconda (Idilli) la pubblicò nel 1938 l’editore Guanda.
All’indomani del 25 aprile qualcuno si ricordò di lui; fu prelevato e portato nel Castello di Fabbrico, esposto come un animale in gabbia agli insulti di una folla eccitata.
Il giorno dopo fu ufficialmente…. rilasciato, ma nella serata del 27 aprile fu nuovamente prelevato da partigiani (probabilmente di una Brigata Garibaldi) che fecero irruzione nella sua casa.
Fabbrico era situata nel bel mezzo di quello che fu definito il “triangolo della morte”.
Il suo corpo fu rinvenuto un anno e mezzo dopo con evidenti tracce di sevizie. I suoi assassini rimasero impuniti.
Dopo cinquant’anni il figlio, Francesco, docente universitario a Modena, rimasto orfano a 15 anni, curò la pubblicazione dei taccuini del padre, il volume Sono solo (una selezione di 160 poesie), e in seguito Da tanto non volevo.