A dieci anni di distanza da Brevis altera (2015), Antonio Rossi offre ai lettori una nuova originale raccolta poetica. In Quandoltre, l’inconfondibile cifra della sua scrittura si disvela passo dopo passo, parola dopo parola, muovendosi tra foreste o campagne recanti tracce di attività umane tuttora praticate o dismesse; zone artigianali, cantieri, depositi, svincoli stradali, edifici sacri o malandati, edifici affioranti nella cosiddetta “periferia diffusa”, temuti abissi; deschi famigliari, refettori, devastati spazi d’incontro; rigagnoli, un deprivato habitat, grovigli pensili, una rosa dei venti … Questi, e altri, sono i luoghi attraverso i quali Rossi indaga il Reale, avvalendosi di un linguaggio poetico improntato all’essenzialità, tanto raffinato quanto sorvegliato, frutto di un assiduo lavoro sugli strumenti espressivi tipici della poesia (ritmo, elementi fonosimbolici, lessico, sintassi, figure retoriche): riuscendo, sempre, come suggerisce il titolo Quandoltre, a rimanere al di là del proprio esclusivo ego, aprendosi in tal modo a nuovi sguardi e a ulteriori punti d’osservazione.
Poeta e traduttore, Antonio Rossi (1952) vive ad Arzo, nella Svizzera italiana. Ha pubblicato le raccolte di poesie Ricognizioni (Bellinzona, Casagrande 1979, pref. di Giovanni Raboni, 20012), Diafonie (Scheiwiller 1995, pref. di Stefano Agosti), Sesterno (2005) e Brevis altera (2015), entrambe presso Book Editore. Ha realizzato edizioni d’arte in collaborazione con Samuele Gabai, Massimo Cavalli e Loredana Müller. Ha tradotto testi di Robert Walser, Paul Wühr, Jean Flaminien, e si è occupato del poeta-musico Serafino Aquilano, delle cui rime ha curato l’edizione commentata (Fondazione Bembo-Guanda 2002 e Bulzoni 2005).
Volume pubblicato con il contributo di “Repubblica e Cantone Ticino / Aiuto federale per la lingua e la cultura italiana”.
Fuori stanza
non automaticamente si sommano
le faticose tensioni o i negativi
stati d’animo; creano da sé
il profumo di un’opportuna
bevanda o un desueto copricapo
e rituali porzioni di silenzio
un’approvabile atmosfera.